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Di qua o di là

Dobbiamo Detoscanizzare l’Italia”. Diceva in tempi sospetti il Signor B. (sono sempre sospetti i tempi del Signor B.). Il segretario regionale del PD, pochi giorni fa, risponde “Per Berlusconi la Toscana sarà come il villaggio di Asterix per i Romani”.

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Guccini. Icaro

«Gli uccelli volano senza motore, guardali. Bisogna solo trovare il sistema giusto. Poi bisogna anche crederci, credere di poter volare. Nessuno è mai riuscito perché nessuno è mai stato veramente convinto di riuscire.»

Il bambino frugava in quegli immensi mucchi di tesori accumulati. Ogni giorno correndo da casa e percorrendo il greto del fiume arrivava lì, l’unico luogo al mondo dove ogni giorno arrivava qualcosa di nuovo: per il bambino quello era il posto più bello del mondo, e il suo regno. Gli autocarri, lasciata la statale e scesa la strada sterrata, vicino al fiume scaricavano dagli enormi cassoni i rifiuti della città in giganteschi mucchi simili a piramidi. E il bambino ogni giorno se ne stava lì, a rovistare con la sua bacchetta di vincastro dentro a quei monumenti.
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«Inseguendo l’ombra, il tempo invecchia in fretta»

Se ne stava lì, con la moneta in mano, guardando la cabina telefonica. Indeciso, fra il dire e il fare. Chiamare qualcuno dopo tre anni che non lo senti, e di mattina presto, poi, mica è cosa facile: bisogna avere bene in mente quello che si deve dire, bisogna impostare bene il discorso, la professoressa in classe lo diceva sempre: se uno imposta bene il discorso è salvo, anche se si esprime male. Sicuro.
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Finisce, tra lacrime e baci saffici, il Grande Fratello 10. A trionfare è Mauro Marin. Manco a dirlo. Era il favorito, l’odioso, arrogante, prepotente, offensivo, razzista, omofobico, sguaiato Mauro Marin era sempre stato il preferito del pubblico. Ma non solo, il concorrente del GF ha un’altra caratteristica. E’ un fascista.

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On The Red Carpet

Difficile stare sveglio fino alla grande notte degli Oscar 2010. Il sottoscritto c’ha provato. Ma in quel lunghissimo Red Carpet (trasmesso in diretta da Sky Cinema) si è perso. Per stemperare un po’ il clima di realtà dura e cruda che affrontiamo quotidianamente, sogniamo un pochino con gli Oscar 2010.

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Amarezza. Questa è la parola che mi viene più naturale dopo aver letto l’articolo di ieri su La Repubblica, come al solito geniale, dell’ottimo Michele Serra. Siamo veramente alla deriva della democrazia, delle sue regole, del buon costume. Ormai siamo alla violazione delle regole del comune senso del dovere, solo per gli squallidi scopi di una maggioranza. Maggioranza in cui, ahimè, si rispecchiano una buona percentuale di “italiani”. Vi faccio leggere anche a voi quest’articolo. Sperando che vi porti a riflettere. Buona Lettura!

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